2014/11/02
Torino – abitare l’ex casa di un ente assicurativo/living in the former housing of an insurance company
La torre residenziale INA a Moncalieri
Gaia Caramellino
Lungo la seconda metà del Novecento enti previdenziali pubblici e parastatali hanno avuto un ruolo decisivo nei processi di costruzione e trasformazione delle città italiane, attraverso la costruzione di case per i propri dipendenti. Il patrimonio edilizio costruito dagli enti in Italia costituisce una parte rilevante del paesaggio urbano contemporaneo e rappresenta allo stesso tempo un peso (in termini di gestione) e una risorsa per l’agenda urbanistica del ventunesimo secolo.
Nel 1980, in un momento in cui è già parzialmente avviato il processo di dismissione del patrimonio edilizio di numerosi enti pubblici, l’Istituto Nazionale delle Assicurazioni è proprietario di 547 immobili in Italia, destinati ai propri dipendenti o al libero mercato. A partire dal 1963, le politiche edilizie dell’ente romano sembrano incoraggiare l’acquisizione di immobili in costruzione o già realizzati, privilegiando le nuove aree di espansione al di fuori dai grandi centri urbani.
È il caso della torre residenziale situata in corso Roma a Moncalieri – costruita lungo la direttrice di sviluppo a sud della città di Torino e in prossimità del sito dell’Esposizione di Italia ’61 – acquisita dall’INA nel 1972, a soli due anni dalla fine del cantiere. Tra i pochi immobili di proprietà dell’ente a Torino, il complesso residenziale costituisce un frammento di un più ampio progetto per la costruzione di una «modernissima città satellite per cinquemila abitanti, attrezzata e autosufficiente» concepita nel corso degli anni Sessanta e mai realizzata.
Il passaggio di proprietà all’INA introduce cambiamenti significativi nella gestione e nella manutenzione dell’edificio e incide sui percorsi abitativi delle 89 famiglie che risiedono nella torre di Corso Roma. La storia dell’edificio nei decenni della gestione INA è segnata dai continui problemi di obsolescenza strutturale e tecnologica e dalla dismissione del patrimonio immobiliare dell’ente a seguito della sua privatizzazione all’inizio degli anni Novanta, che per molti inquilini ha segnato l’accesso alla proprietà dell’appartamento in cui vivevano.
Osservando oggi l’edificio di Corso Roma emerge l’inutilità di attrezzature e spazi collettivi o di rappresentanza (tra cui l’atrio spazioso rivestito di marmo e la portineria) che incarnavano lo status dell’edificio all’inizio degli anni Settanta, e che non rispondono più alle aspirazioni residenziali dei nuovi proprietari, che non sono in grado di sostenerne gli elevati costi di gestione.
The INA residential tower in Moncalieri
Gaia Caramellino
During the second half of the 20th century public authorities and semi-public insurance companies played a central role in the processes of transformation of post-war Italian cities, through the construction of housing for their employees. This residential stock represents today a considerable part of the Italian urban landscape and could be perceived at the same time as a problem (because of its management) as well as a resource for the 21st century urban agenda.
In 1980, as the dismissing of the properties by Italian insurance companies was beginning, the Istituto Nazionale delle Assicurazioni (national insurance institute) owned 547 building distributed over the National territory, built for their employees or for the free market. Since 1963, the residential policies of INA started to encourage the acquisition of buildings in construction or already completed, preferring the new areas of the urban expansion out of the urban centres.
This is the case of the residential tower located in Moncalieri – erected along one the main axes that marked the southern development of the city of Turin and close to the site of the Italian ’61 Exposition – that was purchased by INA in 1972, two years after its construction. One of the few buildings owned by the Institute in Turin, it constitutes a fragment of a wider project for a «modern, self-sufficient and equipped new satellite city» designed in the late 1960s but never implemented.
The administration by INA produced notable changes in the life, management and maintenance of the building, deeply influencing the residential biographies of the tenants. The history of the building during INA administration is marked by continuous problems of structural and technological obsolescence and by the several controversies that followed the privatization of the Institute at the beginning of the 1990s, leading to the dismissing of its residential stock and the access to the ownership for all the tenants.
Today, from a close observation of the tower in Corso Roma, it clearly emerges how the numerous facilities (such as the main hall decorated with rich marbles and the porter’s lodge) that constituted the representative part of the building aimed at conferring it a status in the early 1970s, are not yet adequate to the renewed needs of its new inhabitants, who are not able to afford its high costs of maintenance.
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